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Pier Luigi Farnese.

Duca di Parma e Piacenza. Figlio naturale legittimato del cardinale Alessandro Farnese, poi papa Paolo III, fu avviato agli studi dall'umanista Molosso. Valido uomo d'armi e ottimo ambasciatore, si schierò con gli imperiali, anche in contrasto con gli interessi del Papato. Entrato nell'esercito di Carlo V, partecipò al Sacco di Roma (1527) e nel 1528 combatté contro il visconte di Lautrec. Quando il padre diventò papa, P. ottenne l'investitura del Ducato di Castro e della Contea di Ronciglione e si rivelò utile intermediario tra il papa stesso e gli imperiali. Nel 1535 andò in missione presso Carlo V e sperò inutilmente di ottenere il marchesato di Novara. Nel 1537 il padre lo creò gonfaloniere della Chiesa; nel 1538 ottenne da Carlo V l'investitura del Ducato di Novara. Subito dopo conquistò il Ducato di Camerino e sottomise Perugia (1540) e il ribelle Ascanio Colonna (1541). Durante il conflitto tra Francia e Spagna, il papa si schierò dalla parte dei Francesi e P. dovette rinunciare alle mire sul Ducato di Milano e sulla signoria di Siena. Tuttavia l'abilità con cui seppe condurre le trattative di pace tra Carlo V e il pontefice fece sì che quest'ultimo creasse, con la bolla del 26 agosto 1545, il Ducato di Parma e Piacenza come Stato vassallo della Chiesa, dandone l'investitura al figlio. Il nuovo duca si insediò a Piacenza, riorganizzò le province, travagliate dal caos provocato dalle scorribande francesi e spagnole, assicurò ordine e giustizia, iniziò la costruzione di una serie di fortificazioni, come la Cittadella, istituì nuovi organi, quali la Milizia urbana ed il Consiglio di Giustizia, adottò infine ottimi provvedimenti a favore della borghesia e delle attività imprenditoriali. Ma la sua politica irritò la nobiltà, colpita nei suoi privilegi, e il Governo imperiale, timoroso dei suoi atteggiamenti autonomistici. A questi fattori si unì il risentimento del governatore di Milano Ferrante Gonzaga che aspirava al possesso di Piacenza, sostenuto da Carlo V, il quale non aveva mai voluto riconoscere ufficialmente P. come duca di Parma e Piacenza. Essi organizzarono dunque una vasta congiura contro P., che venne trucidato lasciando il Ducato nelle mani di Ferrante (Roma 1503 - Piacenza 1547).